O PAGHI LA CAUZIONE PER TUO FIGLIO O VIENE ARRESTATO. INDAGANO I CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI ANZIO
Ennesima truffa con destrezza in danno di anziani. Il tutto ad Ardea nella zona di Marina di Ardea, in una traversa del Lungomare degli Ardeatini nel complesso immobiliare “La Marina” con accesso su via Bergamo a pochi metri dal Lungomare. Sabato 24 settembre verso le 15.00, nel complesso immobiliare abitato in buona parte tutto l’anno in una di queste abitazioni in via Lipari, al civico xx una anziana donna di ottantacinque anni che da tanti anni che abita nel complesso la “Marina”, è stata raggirata dal truffatore il quale agendo sui sentimenti di mamma e di nonna ha portato a segno una ricca truffa. Verso le 14.30 la donna, riceve una telefonata da un telefono fisso, un ragazzo che si spacciandosi per il nipote Davide, piangendo perchè starebbero per arrestare il padre, spiega alla nonna che l’arresto si può evitare se lui o chi per lui, paga una cauzione, pagamento che sostituirebbe la pena detentiva, per cui non verrebbe trasportato in carcere. Il giovane impostore, sempre piangendo fa credere alla nonna che lui però, non può venire ad Ardea, ma che gli mandrebbe un amico del padre, a prendere i soldi per salvare dall’arresto il figlio. Il falso amico del figlio dell’anziana si fa dare l’indirizzo di dove abita ad Ardea, l’anziana spiega trepitante all’uomo dove abita dando tutte le coordinate del consorzio, con numero civico lettera della villetta e piano della stessa, spiegando che una volta giunto in Marina di Ardea deve imboccare via Bergamo, entrare dal cancello carraio che lei l’attende davanti all’ingresso della villetta. L’anziana signora, ancora una volta riceve la telefonata del ragazzo che piangendo continuava a spacciarsi per il nipote falsando così la voce mettendo la signora in condizioni ed in uno stato d’animo di credere al reale arresto del figlio che avrebbero portato in carcere se non avesse pagato quanto dovuto per evitare la detenzione. Essendo stato tutto ben organizzato, il truffatore complice dal finto nipote giunge dalla anziana donna in meno di cinque minuti dalla telefonata, il tizio citofona, si presenta alla donna che lo fa accomodare in casa. L’uomo con fare preoccupato di quanto stava accadendo al figlio della signora gli dice: “prenda tutti i soldi che ai nel comò, e anche tutto l’oro (un bottino di oro e preziosi vari, oggetti che oltre ad essere di grande valore avevano un grande valore sentimentale in quanto comprende l’anello di fidanzamento, fedi nunziali, di lei e del marito ormai defunto oltre a vari preziosi, regali fatti dal marito negli anni. L’uomo che sicuramente esperto in recitazioni truffaldine, gli chiede anche il bancomat con i vari codici, che la donna presa dal pensiero che potessero arrestargli il figlio gli rilascia. L’esperto truffatore agguanta il bottino, con fare gentile ringrazia la signora molto educatamente fingendosi anche addolorato e corre via facendo per il momento perdere le sue tracce. Ora sulle sue tracce c’è la squadra investigativa del comando Compagnia Carabinieri di Anzio che hanno successivamente ascoltato il racconto dell’anziana donna truffata di ogni suo ricordo. L’uomo italiano alto circa metri 1,70 accento napoletano, con fare elegante, dal parlar calmo ed affranto, un malvivente che ha saputo ben recitare la parte “dell’onesto ed altruista amico di famiglia”. Uscito il truffatore dalla villetta, la donna, in un momento di sconforto comincia ad urlare e i vicini di casa, si affacciano dai balconi e finestre vicine per vedere cose stava accadendo. L’anziana donna racconta l’accaduto, e i vicini gli suggeriscono di chiamare chiamano il figlio che vive a Roma, quel figlio che stando al racconto dei truffatori sarebbe dovuto essere arrestato se non avesse trovato i soldi. La donna lo sente si tranquillizza e gli spiega il motivo della telefonata e della sua agitazione, ma il figlio la rasserena, dicendogli che la storia non è vera e che non avrebbe dovuto dare niente a nessuno, tranquillizza comunque l’anziana madre e si avvia verso Ardea, non prima di aver avvertito i carabinieri che intervengono con una “Gazzella” della radiomobile del comando di Anzio. Intanto i carabinieri bloccano il bancomat dove il malvivente aveva insieme ai suoi complici già prelevato 1000 euro. Le indagini sono in corso, e sono in visione anche i filmati delle telecamere della banca dove sono stati prelevati i soldi per arrivare all’identità dei malviventi ed assicurarli alla giustizia.
Luigi Centore